STRASBURGO – EUROPEAN COURT OF HUMAN RIGHTS
Le decisioni dei Giudici Nazionali su perquisizioni e sequestri relative ai dispositivi degli Avvocati, presso gli Studi o le loro abitazioni, devono essere sottoposte ad uno scrutinio speciale.
E’ necessario valutare gli effetti sul lavoro e la reputazione degli Avvocati destinatari dei provvedimenti per non violare la Convenzione Europea.
Così ha stabilito la Corte di Strasburgo con una sentenza di condanna alla Russia (ricorsi n. 11264 e altri, Kruglov) avverso i ricorsi presentati da alcuni avvocati sottoposti a perquisizione e sequestro di dispostivi (pc, hard disk). I Legali, infatti, si sono rivolti alla Corte dopo aver presentato ricorso ai propri Giudici Nazionali che hanno respinto le loro doglianze.
I principi ribaditi dalla Corte sono relativi alla tutela:
- del rapporto confidenziale e segreto tra cliente e avvocato;
- dell’attività di difesa svolta dai legali;
- dei relativi effetti sulla reputazione;
- di garanzia del principio di proporzionalità tra obiettivo e misure.
Il ruolo dell’avvocato e i diritti di riservatezza, privacy, proporzionalità devono essere garantiti con idonee misure da ogni Stato parte alla Convenzione europea per addivenire ad un’autorizzazione in cui sia precisato un ragionevole sospetto e la ragionevolezza della misura che deve essere proporzionale all’obiettivo perseguito e/o da perseguire.